Descrizione
Cari Lusérnar, come di consueto spetta al Sindaco aprire l’edizione del nostro notiziario comunale. È per me la prima volta che scrivo in questa veste sul “Fòldjo”, anche se in passato l’ho fatto in diverse occasioni da semplice membro della Comunità. L’intenso impegno del primo anno di legislatura ci ha costretti a dedicare da subito tutte le energie su tanti fronti aperti e ciò, unitamente a problematiche di carattere tecnico, ha comportato uno slittamento nell’uscita del nostro periodico che, come ben sappiamo, molti attendono con piacere. Vi sarà per questo evidente che in alcune sezioni sono riportati fatti e situazioni ormai superati: abbiamo comunque deciso di mantenere questo scritto di circa un anno fa rimandando al prossimo numero l’aggiornamento di tutte le notizie trattate di seguito. Nel porgerVi un mio caro saluto vorrei condividere i miei desideri per la nostra Comunità, nel prossimo futuro, sperando che questi possano essere i migliori auguri per tutti noi.
Il desiderio primo è quello di vedere nascere a Lusérn un nuovo tipo di scuola che sappia realmente dare una risposta ai nostri piccoli, ai genitori e a tutti i membri della Comunità. Penso a una scuola dell’infanzia di montagna con affiancato un servizio tipo Tagesmutter in modo da coprire tutta la fascia di età da 0 a 6 anni. Una scuola che viva nella Comunità e che diventi una sorta di laboratorio per i piccoli lusérnar aiutati nel loro percorso di crescita anche dai nostri anziani. Una scuola originale capace di offrire qualità al punto da risultare attrattiva anche per chi non vive a Lusérn. Se invece penso ai nostri anziani vorrei finalmente vedere aperta al servizio pubblico per gli anziani la Casa von Lusérnar di via Mazzini. Un centro diurno per anziani e non solo, con mensa, intrattenimento, lavanderia, stireria, fisioterapia. Vorrei fosse garantito a tutti quanti necessitano di essere ospitati in case di riposo di non dover immaginare posti più lontani di Lavarone. Vorrei infine che nessuno dei nostri anziani si sentisse solo o abbandonato. Vorrei posti di lavoro per chi a Lusérn ha deciso di vivere. Vorrei vedere tre, quattro nuove famiglie riprendere residenza e casa a Lusérn perché il papà è stato assunto per affumicare speck o la mamma al pastificio o alla nuova lavanderia che lavora per tutti gli alberghi dell’Altopiano. Vorrei andare al piccolo centro commerciale in via Costalta e comprarmi il pane, un giornale, un pile di alpaca e l’omogeneizzato per mio figlio. Vorrei che la Seghetta non fosse più l’unica sorgente possibile per Lusérn. Vorrei bere l’acqua delle sorgenti del Campo perché più pulita, costa meno ed è nostra.
Vorrei cambiare via per via tutta la rete idrica perché tre litri di perdite al secondo sono inaccettabili. Vorrei non inciamparmi più per strada o sentirmi i piedi completamente bagnati perché l’ultimo temporale non mi lascia scampo tra le mille pozzanghere di piazza Marconi. Vorrei una piazza a misura di pedone con meno parcheggi e più giochi per i bambini. Vorrei vedere i due cori cantare insieme in chiesa come in piazza. Vorrei che la Pro loco trovasse appoggio e nuovo entusiasmo perché finalmente gli operatori turistici e le altre associazioni locali ne hanno riconosciuto l’importanza e deciso di valorizzarla facendone parte, convinti che solo attraverso una Pro Loco al passo con i tempi sarà possibile promuovere e realizzare in modo efficace le tante iniziative che ogni anno ognuno di noi vorrebbe venissero fatte a Lusérn. Vorrei uno sportello di informazione e promozione turistica in piazza. Vorrei poter indicare ai miei amici di città quali sentieri si possono percorrere a Lusérn e ricor- ’Z bort in Bürgermaistar > Luca Nicolussi Paolaz dar loro che solo il sentiero si calpesta. Vorrei dir loro che oggi a Lusérn inizia la settimana del porcino luserno, o del capusso kabaz. Vorrei che i nove esercizi pubblici di Lusérn gestissero insieme l’offerta turistica di tutto l’anno e che per dormire anche una sola notte ci fosse chi ti dà un letto e una tazza di latte al mattino.
Vorrei una strada più sicura per arrivare nel fondovalle.Vorrei un servizio di trasporto pubblico da Lusérn a Trento che non impieghi due lunghe ore. Vorrei che tutti noi ci meritassimo tutto ciò. Non riesco a pensare che a una risposta positiva. Sento che un’aria nuova a Luserna - Lusérn si sta preparando, se non ve ne siete accorti andate in piazza alle sette e vedete quanti bambini salgono sulla corriera per andare a scuola a Lavarone, chiedete quante nuove famiglie hanno ripreso la residenza a Lusérn, quante nuove famiglie stanno crescendo. Sono convinto che il modo migliore per non perdere questa occasione è di essere uniti e metterci a disposizione per il bene della Comunità, per il bene di tutti noi, ognuno secondo le proprie propensioni e capacità. Sono convinto che riusciremo a farcela non solo perché da sempre i lusérnar si sono distinti per perseveranza, dedizione, attaccamento all’amata terra Luserna, lealtà e franchezza ma anche perché, in questo continuo evolvere, sono riusciti a tramandare a noi, generazioni più giovani, quei valori che hanno consentito loro sempre di essere fieri delle proprie radici libere.